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Blog :: SOUNDCHECK “OMOIDE IN MY HEAD” dei NUMBER GIRL

phenom89 2021-01-24

SOUNDCHECK

“OMOIDE IN MY HEAD” dei NUMBER GIRL


NUMBER GIRL


SoundCheck è la mia nuova rubrica che ha l'obiettivo di analizzare a fondo una singola canzone... di siti che fanno recensioni di album ce ne sono tanti, ma non ho mai visto nessuno occuparsi a fondo di soltanto una canzone.

Era da tempo che avevo quest'idea, però non riuscivo mai a decidere su quale canzone concentrarmi: prima di tutto serviva la traduzione in inglese del testo (come si fa ad analizzare una canzone senza conoscere il testo???). Poi, cosa più importante, andava scelta la canzone giusta: un brano che avesse qualcosa di cui parlare e che m’ispirasse.
La mia scelta è ricaduta su un brano che ritengo un vero e proprio capolavoro (da un punto di vista più oggettivo possibile, forse la miglior canzone giapponese che io conosca): una canzone che sembra il classico pezzo rock ritmato e orecchiabile tipico dell’universo  J-Rock, ma che invece nasconde una vena di malinconia che ti colpisce nel profondo.
Il brano di cui sto parlando è "Omoide In My Head" dei Number Girl.

I Number Girl sono una band leggendaria nel panorama indie rock giapponese, rimasti in attività per pochi anni (dal 1995 al 2002) ma considerati fonte d'ispirazione per tantissime rock band moderne. Da come parlo sembra che conosca questa band da anni,  ma in realtà li ho conosciuti un circa un anno fa soltanto perché la chitarrista dei Number Girl è la stessa dei PEDRO: la fantastica Hisako Tabuchi.
I punti di forza di questa band sono il loro sound alternativo e la loro potenza musicale, ogni canzone porta con sé qualcosa di "magico". Non è un caso che io abbia usato questa parola, perché la loro musica è veramente qualcosa di unico: il modo in cui suonano gli strumenti, come vengono registrati i pezzi, ecc... ogni volta che si ascolta questa band sembra di essere in una di quelle piccole e splendide live venue di Tokyo, a vedere un loro concerto insieme ad altre 200 persone. La loro musica è in grado mantenere pressoché inalterate tutte le caratteristiche tipiche di una canzone eseguita su un palco, portando con sé tutti quei piccoli pregi/difetti tipici di un'esibizione live (il riverbero dei colpi sui piatti/tamburi della batteria, la profondità dei bassi, quelle piccole distorsioni audio causate dal volume troppo alto, ecc)... è tutto estremamente puro/autentico, ed è per questo che sono così dannatamente piacevoli da ascoltare.

OMOIDE IN MY HEAD
La copertina di "School Girl Bye Bye", l’album che contiene "Omoide In My Head"

"Omoide In My Head" è probabilmente la canzone più famosa della band (basta guardare quanti video di esibizioni live si trovano su YouTube): è la prima canzone del primo album della band "School Girl Bye Bye" (1997). Oltre a quella contenuta nel primo album, questa canzone può vantare tantissime versioni: la stragrande maggioranza di queste viene da album live o "best of" della band e sono versioni live prese dai loro concerti... però, all'interno della raccolta "Omoide in My Head 4: Chin NG & Rare Tracks", è contenuta una versione 4 tracce (dal sound più essenziale e dal cantato più pulito) che io trovo veramente stupenda.

KANJI

ROMAJI

TRADUZIONE


ねむらずに朝が来て
ふらつきながら帰る
誰もいない電車の中を
朝日が白昼夢色に染める



ああ制服の少女よ
気が狂いそうな青空と

朝日のせいで白くまぶしい
俺は うすく目を開けて
閉じてそしてまた開く



現実と残像はくりかえし

気がつくとそこに
ポケットに手を突っこんで
センチメンタル通りを
練り歩く 17歳の俺がいた



In my head
In my head
Omoide in my head
Omoide in my head
Omoide in my head
Omoide in my head

Omoide in my head



朝日は いまだ白くまぶしくて
俺はおれをとりもどすのをじっと

待ってる
だんだんクリアになってゆく
頭の中の想い出が遠ざかる



さあもう目を開けて感傷の

うずまきに沈んでゆく俺を
まぼろしに とりつかれた俺を
突き飛ばせ

そしてどこかに捨てちまえ



In my head
Yeah, in my head
Omoide in my head
Omoide in my head
Omoide in my head
Omoide in my head

Omoide in my head



Nemurazu ni asa ga kite

furatsukinagara kaeru
daremo inai densha no naka wo

asahi ga hakuchuumu-iro ni someru



Aah seifuku no shoujo yo

ki ga kurui-sou na aozora to

asahi no sei de shiroku mabushii

ore wa usuku me wo akete

tojite soshite mata hiraku




Genjitsu to zanzou wa kurikaeshi

ki ga tsuku to soko ni
poketto ni te wo tsuokkonde

senchimentaru toori wo
neriaruku juunanasai no ore ga ita



In my head
In my head
Omoide in my head
Omoide in my head
Omoide in my head
Omoide in my head

Omoide in my head



Asahi wa imada shiroku mabushikute
ore wa ore wo torimodosu no wo jitto matteiru
dan-dan kuria ni natteyuku

atama no naka no omoide ga toozakaru




Saa mou me wo akete kanshou no uzumaki ni shizundeyuku ore wo
maboroshi ni toritsukareta ore wo tsukitobase

soshite dokoka ni sutechimae




In my head
Yeah, in my head
Omoide in my head
Omoide in my head
Omoide in my head
Omoide in my head

Omoide in my head



La mattina sta iniziando senza che io abbia potuto dormire, così me ne torno a casa barcollando. In un treno completamente vuoto, il sole mattutino da vita ad un’atmosfera da sogno ad occhi aperti.




Ah, una ragazza in uniforme scolastica … così chiara e splendente sotto l’azzurro quasi surreale del cielo e colpita dal candore della luce solare.

Apro leggermente i miei occhi, li richiudo e poi li apro ancora una volta.




Realtà e immagini residue si accavallano tra loro e quando me ne rendo conto rivedo il me stesso di 17 anni, con le mani infilate in tasca, vagare lungo il suo cammino sentimentale.



Nella mia testa

Nella mia testa

Ricordi nella mia testa

Ricordi nella mia testa

Ricordi nella mia testa

Ricordi nella mia testa

Ricordi nella mia testa



Il sole mattutino è ancora di un bianco abbagliante, mentre io sono qui che aspetto di ritornare in me. Lentamente ogni cosa si fa più chiara, ed i ricordi nella mia testa svaniscono nel nulla.




Forza … è ora di aprire gli occhi, me stesso che sprofonda in questo vortice di sentimenti, me stesso ossessionato da questa illusione. Liberati di questa sensazione e buttala da qualche parte.




Nella mia testa

Già, nella mia testa

Ricordi nella mia testa

Ricordi nella mia testa

Ricordi nella mia testa

Ricordi nella mia testa

Ricordi nella mia testa



---SOUNDCHECK---


Passiamo alla vera e propria analisi della canzone... per la cronaca, prenderò ad esame la versione originale di questa canzone.

Partiamo subito con il dire che "Omoide In My Head" ha una durata totale di 6 minuti e 48 secondi... come potete vedere dalla tabella qua sopra, non ha un testo lungo.
La canzone ci stupisce sin da subito con un intro completamente strumentale di ben 1 minuto e 38 secondi. L'intro di questa canzone è molto particolare: a farla da padrona è la batteria, mentre la chitarra entra dopo un po’ e a piccoli sprazzi (e anche fuori tempo) per dar vita a qualcosa di unico. Questo lungo intro iniziale sembra proprio mettere in musica le prime strofe del testo: i primi 40 secondi sono la primissima parte della canzone, quando parla di "non aver dormito" o di "barcollare rientrando a casa"... i 20-25 secondi successivi rappresentano la parte sul treno, quando lui si guarda intorno insonnolito e cerca di non addormentarsi, di non farsi trascinare nei ricordi e di non farsi prendere da quelle sensazioni malinconiche (tipiche di quando la testa comincia a viaggiare).
Ci prova, ci prova, ci prova... ma non riesce a resistere: al minuto 1.01, si lascia andare e comincia a sprofondare nelle sue emozioni/ricordi... quei 3-4 decimi di secondo di silenzio sembrano proprio lo "splash" di qualcuno che cade nel "mare" dei suoi ricordi, delle sue esperienze passate.
Questo punto è il nucleo della canzone: dal punto di vista strumentale (qui parte il motivo principale della canzone... la base che troveremo poi nel "ritornello", anche se io non lo identificherei con questo termine) e dal punto di vista del testo/cantato (al termine di questo lungo intro parte la parte cantata, ed è qui che nel testo il protagonista comincia a parlare di quello che sta provando... oramai rassegnato al non poter più resistere a queste sensazioni).

Parte la prima strofa, la parte cantata della canzone… si possono notare da subito un paio di cose sulle quali parlare.
La prima è la voce del cantante: come dicevo prima quando parlavo della band, il sound è molto incisivo e mantiene quel tono graffiante (magari anche un po' distorto, tipico di un’esibizione live)… la voce del cantante non fa differenza, il suo tono vocale si adegua perfettamente alla melodia e non va a coprire gli strumenti.
Secondo, e aspetto che più mi ha affascinato di questa canzone, é il suo ritmo. La parte strumentale ha un ritmo che sembra sostenuto, ma in realtà non preme mai sull'acceleratore: la nota successiva non arriva quando te la aspetteresti, ma qualche centesimo di secondo dopo... come a voler dare la sensazione di qualcuno che si trattiene, che vorrebbe lasciarsi andare ma non lo fa (una perfetta rappresentazione in musica del testo). Nonostante sia una canzone piuttosto movimentata, questo ritmo "rallentato" lascia in chi ascolta una strana sensazione di disagio/malinconia... il fulcro/messaggio che vuole lasciare questa canzone.
Interessanti anche quei rapidi colpi di batteria, messi lì come a fare da punto alle frasi.

Seconda strofa che segue le caratteristiche della prima... viene inserita una piccola variante alla chitarra (ma la struttura principale del brano resta invariata), e poi si arriva al primo bridge della canzone.
Anche il "bridge" di questa canzone è piuttosto particolare: é abbastanza lungo (praticamente come una strofa) ed è qui che si concentra tutta la potenza musicale del pezzo. Tutti gli strumenti aumentano l'intensità, ma quel piccolo "ritardo" nel ritmo non scompare... anzi, aumenta ancora di un qualcosa, dando ancora più rilevanza alla vena malinconica della canzone. Ad aumentare questo effetto/sensazione è la profondità del basso... fino allora rimasto un po' nascosto dalla batteria, in questa parte di canzone viene fuori con tutta la sua potenza.

Ovviamente, il "bridge" ci porta al ritornello della canzone... che come dicevo prima, un vero e proprio ritornello non è. Dal punto di vista musicale, la melodia è la stessa presente nella parte finale del lungo intro (e anche a fare da collegamento alle due strofe)... mentre dal punto di vista del cantato, viene ripetuta più volte soltanto una frase: il titolo della canzone, "Omoide In My Head". Sotto un certo punto di vista, è lampante quanto sia atipico e originale questo brano: nella parte di canzone che tutti vorrebbero cantare, loro ci piazzano 4 parole e fanno fare tutto il resto agli strumenti.

Finito il "ritornello", si va verso la seconda parte del brano.
Al rientro nella strofa, c'è subito una variante a livello di melodia… le due chitarre si dividono: la chitarra ritmica continua a eseguire la base della canzone (il motivo principale del pezzo) mentre la chitarra solista aggiunge alla melodia un riff più profondo e cadenzato. Inutile dire che il risultato finale ha un sound più strutturato e profondo, ma al tempo stesso va ad incastrarsi perfettamente con la base... dando quel piccolo sprint al ritmo generale della canzone, nei punti dove la base rallenta. L'effetto che si ottiene ascoltandolo è a dir poco sublime: le due chitarre entrano ed escono di continuo, si danno risalto l'un l'altra creando un sound fantastico.
Tutta la seconda strofa si appoggia su questa melodia, per poi entrare di nuovo in quello stupendo "bridge"... stavolta non ci sono particolari differenze dal punto di vista musicale: mantiene tutte le caratteristiche della prima parte di canzone.
Stesso discorso per il secondo, e finale, "ritornello": tutto pressoché identico, e fantastico.

Parte conclusiva della canzone. Appena finito l'ultimo "Omoide In My Head", parte l'assolo di chitarra (a 1 minuto e qualche secondo dalla fine): non è un assolo particolarmente ricco di virtuosismi... chiaramente incrementando il numero delle note aumenta anche il ritmo (è la parte più veloce della canzone) e messo in questo punto della canzone serve a dare l’impressione che il sogno in cui il protagonista è caduto sta per terminare, che sta per riemergere da quel mare di ricordi dolci/amari nel quale era sprofondato.

La canzone va a concludersi con l'outro: anche qui neanche una parola, sono solo gli strumenti a parlare.
La struttura è come quella del lungo intro iniziale, ma alla rovescia: nell'intro la parte strumentale serviva a dare la sensazione di qualcuno assonnato, che cerca di non addormentarsi... mentre adesso serve allo scopo opposto: a dare l'immagine di una persona che riapre piano piano gli occhi, che ritorna lentamente alla realtà dopo aver fatto un sogno così toccante da sembrare vero.

---CONCLUSIONE---


Questa era la mia analisi di "Omoide In My Head"... è una tipologia di articolo molto soggettiva (la musica non arriva a tutte le persone allo stesso modo), ma credo sia molto interessante dare uno sguardo alla musica sotto un punto di vista diverso, analizzando il detto e il non detto.
Ho scelto proprio questa canzone perché sin dalla prima volta che l'ho sentita, mi ha stupito la sua capacità di comunicare un messaggio attraverso soltanto la musica (visto che non ne capivo una parola)... e una volta tradotto, capire il profondo legame tra testo e musica: è una canzone semplicemente unica.



DISCLAIMER: questa recensione è scritta da un comune appassionato di J-Music. Non sono un musicista e non conosco i vari aspetti tecnici del mondo musicale per dare un giudizio più autorevole. I miei giudizi sono dettati principalmente dai miei gusti in campo musicale e dall’esperienza ottenuta ascoltando per centinaia di ore la J-Music, informandomi al meglio e cercando di ampliare sempre più le mie conoscenze.

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